Belvedì (Villa Belvedere)

Descrizione

La Villa o Belvedere Alto

Il Belvedere, anche detto Castello o più confidenzialmente “ol Belvedì”, è una presenza architettonica intimamente legata al paesaggio naturalistico e rurale circostante. La villa è incastonata in posizione strategica sulle pendici del Monte Colletto, all’imbocco della strada che dalla frazione Büsa di Alzano si avvia verso la frazione montana di Olera e di Monte di Nese. Ubicata tra sinuosi terrazzamenti che assecondano la morbida orografia collinare e il fitto bosco che si estende a monte, emerge dal paesaggio per il suo aspetto unitario, per l’elegante gruppo di alberi che la circondano e per il serpeggiare del viale d’accesso costellato a tratti da maestosi cipressi. I terrazzamenti, o Ronchi, sino a pochi decenni fa erano coltivati a vite. Le origini del sito sono oggetto di ricerche ed approfondimento, forse legate a strutture di controllo del territorio. Probabilmente è a cavallo tra i secoli XVII e XVIII che l’edificio assume un assetto compiuto fino a divenire residenza con annessa cappella gentilizia e pertinenze rurali. Il censimento dei primi anni dell’Ottocento la definisce “casa e corte masserizia e di villeggiatura”, di proprietà di Bortolo Moioli di Bergamo. All’epoca la forma dell’edificio era differente rispetto all’attuale, più contenuta e oltre alla cappella vi erano vani di abitazione e vani di servizio alle attività rurali e per i massari. Il prato annesso era coltivato a frutteto, molti terreni erano moronati, ossia coltivati a gelsi, ed erano presenti vitigni e frumento. Il bosco forniva legna e castagne verdi. La proprietà viene successivamente ereditata da Defendente Piccinini e per delibera d’asta assegnata a Carlo Pesenti nel 1909. Alla sua morte, avvenuta nell’estate del 1911, passa al figlio Pier Antonio. Sarà il figlio di Pier Antonio, il dottor Giusi Pesenti, ad intraprendere una ristrutturazione complessiva della antica cascina sul finire degli anni Cinquanta grazie al progetto dell’Ingegnere Luigi Mondella. Al termine dei lavori la villa diviene il cuore della vasta proprietà, che si arricchisce di altri fabbricati pertinenziali ad uso agricolo ma anche sportivo dove coltivare interessi naturalistici, agrari e le sue passioni, tra cui il tiro istintivo venatorio con l’arco.

Il Belvedere Alto ha un impianto a U asimmetrico, con ali laterali aggettanti dal fronte principale rivolto verso valle e si compone di tre piani fuori terra. Il piano terreno è destinato alle sale di ricevimento e di vita domestica: sala da pranzo, salotti, studio, sala musica. Il primo piano è articolato in camere private e ospita la ricca biblioteca. Il secondo piano ha vani privati e di servizio, oltre alle due splendide logge della Sala Caccia e della Sala del Biliardo. Il fronte verso valle è connotato, oltre che dalle logge laterali, da aperture con balcone e terrazze. Il disegno è sobrio e misurato, unici elementi decorativi sono le cornici mistilinee delle finestre e i dipinti murali di carattere araldico o i quadranti solari. I vani interni hanno ampiezza e carattere differente e sono interessati dalla presenza di camini decorati con iscrizioni alludenti alla vita campestre o domestica. L’ambiente che conserva i caratteri più antichi è la cappella decorata a finte architetture con volta a vela in copertura.

La Proprietà

La tenuta non possiede un giardino propriamente detto o chiaramente delimitato, ma come spesso accade nelle residenze di campagna vi è un anello di recinzione più prossimo all’edificio principale d’aspetto formale con vialetti in ghiaia, parterres, specie botaniche e arbustive non autoctone che gradatamente si stempera mescolandosi con la natura boschiva, spontanea, dell’intorno.

L’accesso alla villa avviene attraverso un portale chiuso da un cancello settecentesco, preceduto da due plinti con grandi vasi in pietra chiara provenienti dalla residenza costruita da Carlo Pesenti presso il Montecchio; Carlo era il nonno di Giuseppe Pesenti Calvi. A lato dell’ingresso è ubicata la rimessa che ancora ospita calessi e finimenti dei purosangue allevati da Pier Antonio Pesenti presso il Montecchio. Il vialetto in ghiaia compie il consueto anello per il giro delle auto e cinge sui due lati la villa, aprendosi in un ampio spalto alla testata nord ovest dove si ha la vista dei boschi verso Olera. Da qui, il viale prosegue in discesa verso il bosco e porta ad un angolo ben ombreggiato dove si trova una doppia vasca con acqua corrente naturale, punto essenziale per l’ecosistema e in particolare per la fauna anfibia locale. Le vasche sono cinte da strutture a “rocaille”, con frammenti architettonici antichi in pietra Arenaria di Sarnico (fusti di colonne, frammenti di capitelli e mensole) ed elementi scultorei eterogenei per età e provenienza.

Le specie botaniche sono diversificate, emergono i grandi cipressi, il filare di tigli che fiancheggia ad ovest la villa, gli esemplari di: Taxus baccataIlex aquifolium, pino marittimo, siepe informale, Lagerstroemia, magnolia, nespolo, melograno, sughero, ulivo e gruppi di ginestre. Scendendo verso il bosco abbiamo: un salice, un acero, frassini, faggi, castagni, rovere, noci, querce e abeti e a monte la grande quercia già indicata dal dott. Pesenti Calvi come una presenza antica del sito.

Dal marzo 2021 la villa, il giardino e le collezioni sono protette con vincolo di tutela ai sensi del Codice dei Beni Culturali.

Lungo la strada che collega Nese alle frazioni collinari è stata riportata alla luce la cava di pietra attivata dai Pesenti. Nota come località “Cargadura” fa parte delle pertinenze del Belvedere. I Pesenti avevano impiantato in questa zona le prime cave per l’estrazione dei calcari argillosi da cui ottenere i leganti idraulici e i cementi naturali, alla base del successo imprenditoriale della società di famiglia nata come Ditta Cementi e Calci Idrauliche f.lli Pesenti fu Antonio e successivamente divenuta Italcementi.

Approfondimento: La Fondazione Giusi Pesenti Calvi - ETS

Fondata dal Comune di Alzano Lombardo il 20 luglio 2020 ha come primaria finalità quella di ottemperare alle disposizioni testamentarie connesse all’eredità pervenuta al Comune stesso da parte del dottor Giuseppe Pesenti Calvi (1925-2018). Fra tali disposizioni rientrano: la gestione e la conservazione del patrimonio immobiliare, ossia la proprietà nota come Belvedere in Alzano Lombardo; la prosecuzione dell’attività agricola; l’indizione annuale delle Borse di Studio “Famiglia Pesenti Calvi”; l’organizzazione annuale del Roving di Tiro Istintivo Venatorio con l’arco “Giusi Pesenti Calvi”; la promozione di attività culturali, sociali e sportive.

La Fondazione non ha fini di lucro, persegue esclusivamente finalità di carattere culturale, sociale e di pubblica utilità nel preminente interesse della comunità di Alzano Lombardo, secondo le finalità e modalità espresse nello Statuto. La Fondazione realizza le proprie finalità attraverso i rendimenti del patrimonio finanziario.

Modalità di Accesso

La residenza è accessibile in occasione degli eventi ivi organizzati e delle visite guidate. Si segnala che le visite sono a numero chiuso, pertanto è obbligatoria la prenotazione sul sito della Fondazione Giusi Pesenti Calvi – ETS alla sezione Attività – Visite guidate (https://www.fondazionegpc.it/prodotto/visite-guidate/).

Per raggiungere la villa bisogna percorrere uno sterrato in salita, si consigliano scarpe comode, e la casa museo presenta barriere architettoniche.

Luogo
Via Olera, 10, Alzano Lombardo, BG, Italia
Costi

Gratuito.

Ulteriori Informazioni

MAGGIORI INFORMAZIONI:

Fondazione Giusi Pesenti Calvi

Ultimo Aggiornamento

12
Dic/23

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