Chiesa della Natività della Vergine Maria

Descrizione

La Chiesa “Vecchia”

L’antica comunità di Monte di Nese riuscì a far elevare a parrocchiale il proprio luogo di culto nel 1444 dal Vescovo Polidoro Foscari. Si trattava di una piccola chiesa intitolata a Santa Maria risalente al 1330. Nel 1510 viene profondamente riformata e trasformata in una chiesa a navata unica sorretta da archi ogivali e con un’abside quadrilatera. Già nel Quattrocento l’edificio viene affiancato da una torre campanaria, sopralzata nel 1856. L’operosa e devota comunità ornò il proprio tempio con gusto e raffinatezza, dotandolo di opere d’arte. Viene ristrutturato nel 1735 e nel 1873, ma dopo l’ultimo intervento risulta evidente che la comunità ha bisogno di un luogo di culto di dimensioni maggiori. Una volta costruita la nuova parrocchiale la vecchia chiesa fu spogliata di opere e fregi, che vennero spostati presso la nuova sede. Dopo un periodo di abbandono, viene ristrutturata e recuperata negli anni ’80 del Novecento per metterla al servizio della comunità con nuove funzioni.

La Chiesa “Nuova”

L’aumento della popolazione convinse la comunità a realizzare una chiesa più capiente. Il progetto fu affidato nel 1883 all’architetto Elia Fornoni, che concepì un edificio in stile neoclassico con cupola emisferica sorretta da massicce colonne doriche, poste ai vertici di una pianta a croce greca. I lavori furono eseguiti dall’impresa Francesco Gervasoni di Brembilla, con il determinante apporto dei parrocchiani che non risparmiarono manodopera e provvidenze. Il 22 settembre del 1895 la nuova chiesa fu consacrata dal Vescovo Gaetano Camillo Guindani e dedicata alla Natività di Maria Vergine. All’interno conserva opere provenienti dalla vecchia chiesa, su tutte spicca il polittico dell’altare di sinistra attribuibile alla bottega dei Marinoni di Albino. Il bell’altare di destra, databile al 1672, è in marmo nero di Plaz ed è attribuibile alla bottega dei Manni. Presenta capitelli in bianco Seravezza ed è dedicato a Sant’Antonio, raffigurato assieme ai santi Francesco e Giuseppe nella pala seicentesca ivi collocata. Anche l’altare maggiore è decorato con dipinti provenienti dalla vecchia chiesa, tra cui: una tela con il Cristo Portacroce; copia di un dipinto di Nicolò Frangipane del Seicento; uno stendardo della metà del Seicento di scuola del Cavagna con la raffigurazione della Madonna del Carmelo e dei santi Domenico e Teresa circondati da quadretti del mistero del Rosario. Nell’abside circolare, in basso, abbiamo invece una Annunciazione e un Transito di San Giuseppe attribuiti a Giuseppe Carnelli (1889), mentre nel catino absidale possiamo osservare due affreschi strappati dalla vecchia chiesa databili alla metà del Cinquecento. Raffigurano l’Assunta al Cielo, l’uno, un gruppo di Santi, l’altro, e sono riferibili alla bottega dei Marinoni di Albino; sono diversi gli affreschi attribuiti a questa bottega conservati nella nuova parrocchiale e nella sua sagrestia. Degno di nota è anche il trasferimento dell’incredulità di San Tommaso, opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio. La chiesa fu oggetto negli anni ’80 del Novecento di importanti interventi di consolidamento e restauro sotto la reggenza del solerte prevosto Don Giuseppe Premarini e nel 1986 entrò a far parte della parrocchia di Brumano e Burro, dando luogo alla parrocchia della Natività della Maria Vergine e Trasfigurazione di Nostro Signore.

Approfondimento: il Polittico della Madonna o dell’Immacolata Concezione

Proviene dall’antica chiesa parrocchiale e fu dapprima attribuito a Gavazzi da Poscante, in seguito alla bottega dei Marinoni di Albino. È un’opera databile alla prima metà del Cinquecento, ma già nel Seicento fu smembrata e ricomposta secondo un ordine che forse non è quello originario. Rappresenta il dogma dell’Immacolata Concezione e, nell’ordine inferiore, a figura intera abbiamo: San Gioacchino e Sant’Anna, genitori di Maria, i quali reggono cartigli che preannunciano la maternità della figlia. Nell’ordine superiore, a mezzo busto, abbiamo un profeta che alcuni sostengono essere San Giuseppe e l’Angelo Annunziante; hanno alla base un cartiglio con inscrizioni rivolte alla Vergine Madre di Cristo. Al centro sono rappresentati San Domenico e Tommaso d’Aquino con i santi Basilio e Cirillo, Vescovi d’Oriente, Alessandro di Hales e Giovanni Scoto, San Bernardo e papa Alessandro IV. Al centro dei due ordini abbiamo statue raffiguranti la Madonna di diversa fattura, quella dell’ordine superiore sembrerebbe infatti Longobarda. A fianco del polittico abbiamo due pregevoli statue di San Giovanni Battista e di San Pietro, probabilmente appartenenti ad un vecchio polittico smembrato. Restaurato nel 1967 da Giuseppe Arrigoni, nell’aprile del 2013 grazie all’interessamento di alcuni parrocchiani è stato ripulito e ricollocato sull’altare di sinistra della chiesa parrocchiale, dopo che per anni era rimasto depositato nella sacrestia.

Modalità di Accesso

Visitabile negli orari di apertura e durante le funzioni.

La zona è servita da parcheggi e il sagrato della chiesa possiede una terrazza panoramica che offre una vista sulla valle e la pianura.

Luogo
Via Castello Monte di Nese, Monte di Nese, BG, Italia
Costi

Gratuito.

Ultimo Aggiornamento

12
Dic/23

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